SCOPRIRE E COMPRENDERE L’INIZIO DELLA STORIA
- Finalità: Imparare a raccontare da soli la storia
- Presentare l’obiettivo ai bambini: Impareremo la storia che s’intitola “La finta nonna, lavoreremo molto tempo su questa storia per comprenderla e alla fine sarete capaci di raccontarla da soli ai vostri genitori o ad altri compagni.
Attivare la motivazione
- Presentare la storia:
È la storia di una bambina che viene mandata dalla mamma dalla nonna per chiedere in prestito un staccio ma nella casa della nonna troverà una terribile sorpresa
Se la caverà?
Attivare le aspettative, facilitare l’ascolto e la comprensione globale
Obiettivi del MODULO 1
1 - Apprendere e memorizzare il lessico
1.1 – Attivare una discussione sull’importanza di conoscere le parole per ricordare: ”Prima di scoprire l’inizio della storia, aprirete una piccola scatola nella vostra memoria in cui metterete tutte le parole che imparerete. È importante imparare queste parole perché vi aiuteranno a comprendere la storia e a raccontarla”.
Promuovere la consapevolezza dei bambini attraverso la domanda: "Che cosa serve per raccontare bene una storia?"
1.2 – Mostrare il simbolo che rappresenta la scatola e spiegare “Ogni volta che vedrete questa immagine, saprete che state imparando delle nuove parole o delle nuove espressioni”.
L’importanza dei simboli per attivare l’attenzione
1.3 – Mostrare le immagini raffiguranti le seguenti parole: setacciare, setaccio, paniere, ghiotto, mulinelli, rastrello, cardini, arrugginito.
Si presentano le immagini dicendo chiaramente il nome e si chiede ai bambini di ripeterlo, ponendo particolare attenzione alla pronuncia; alla fine ricapitolare l’attività mostrando nuovamente le immagini e invitando i bambini a nominarle.
È importante creare reti semantiche intorno ogni parola per comprendere il significato lessicale e saperlo contestualizzare.
Mimare nello spazio le azioni e in modo particolare gli spostamenti. Alla fine ricapitolare l’attività mostrando nuovamente le immagini e LE AZIONI e invitando i bambini a nominarle.
L’importanza della ripetizione
Mimare le azioni per memorizzarle e nominarle
La scatola della memoria delle parole
- Predisporre una scatola in cui possano essere contenute le carte delle parole.
- Spieghiamo che metteremo dentro alla scatola tutte le immagini di tutte le parole e le espressioni che impareremo lavorando sulla storia
- Dare una carta a un bambino, chiedere di nominarla e poi metterla nella scatola.
- (La scatola rimane a disposizione dei bambini, che anche in autonomia possono consultarla o ripassare le parole)
2 - Leggere e raccontare, insieme, la prima pagina
Spiegare le tappe del lavoro: “Io leggerò l’inizio della storia senza farvi vedere le immagini perché sono sicura che voi potete costruire nella vostra testa le immagini di ciò che leggo. È come fare un cartone animato nella vostra testa. In seguito vi mostrerò le immagini per confrontarle con la vostra”.
Patto educativo: routine - spiegare tappe
Le immagini come portatrici di informazioni. Quale uso?
2.1 – Mostrare il testo della prima pagina e mostrare il simbolo dell’insegnante che legge. Leggere il testo.
Una mamma doveva setacciare la farina. Mandò la sua bambina dalla nonna, perché le prestasse il setaccio.
La bambina preparò il panierino con la merenda: ciambelle e pan coll’olio e si mise in strada.
Arrivò al fiume Giordano.
– Fiume Giordano, mi fai passare?
– Si, se mi dài le tue ciambelle.
Il fiume Giordano era ghiotto di ciambelle che si divertiva a far girare nei suoi mulinelli. La bambina buttò le ciambelle nel fiume, e il fiume abbassò le acque e la fece passare.
2.2 – Mostrare il simbolo dell’insegnante che racconta: questa immagine vuol dire che non leggerò il testo, ma racconterò la storia, per aiutarvi a costruire meglio le immagini nella vostra testa.
riformulare utilizzando parole diverse per costruire modelli linguistici
2.3 – Riformulare il testo mimando LE AZIONI DI SPOSTAMENTO NELLO SPAZIO, giocando sull’intonazione, aggiungendo informazioni, esplicitando l’implicito
Mimare le azioni per memorizzarle e nominarle
2.4 – Mostrare il simbolo del punto interrogativo e spiegare: “Ogni volta che lo vedrete vi chiederò di dirmi che cosa ci sarà nell’immagine che illustra il testo.”
2.5 – Mostrare l’immagine della prima pagina senza testo e lasciare agli allievi il tempo di osservare e descrivere l’illustrazione e poi confrontarla con quella che avevano immaginato.
2.6 – Mostrare il testo della seconda pagina e leggere ad alta voce mostrando chiaramente ciò che si legge:
La bambina arrivò alla Porta Rastrello.
– Porta Rastrello, mi fai passare?
– Si, se mi dài il tuo pan coll’olio.
La Porta Rastrello era ghiotta di pan coll’olio perché aveva i cardini arrugginiti e il pan coll’olio e il pan coll’olio glieli ungeva.
La bambina diede il pan coll’olio alla porta e la porta si aperse e la lasciò passare
2.8 – Mostrare il simbolo del punto interrogativo e domandare di immaginare l’illustrazione
2.9 – Mostrare la seconda pagina e farla commentare con precisione.
Attirare la loro attenzione sugli spostamenti della bambina nello spazio
2.7 – Mostrare il simbolo “l’insegnante racconta”
2.10 – Mostrare il simbolo di un bambino che racconta
Mostrare le due pagine senza testo e la classe completa il racconto.
“Ogni volta che vedrete il primo simbolo, la consegna sarà di chiedere a un solo bambino di raccontare la storia con le proprie parole. Attenzione: gli altri non dovranno mai interromperlo né togliergli la parola. Quando il bambino dirà “ho finito, è tutto” io vi mostrerò il secondo simbolo, che vorrà dire che voi potrete intervenire, aggiungendo o correggendo tutto quello che voi volete.
autocontrollo indotto dall’esterno
2.11 – Invitare un bambino a raccontare le due pagine, poi domandare alla classe di completare il racconto.
autocontrollo indotto dall’esterno