Analisi del testo "La finta nonna"

a cura di Daniela Braidotti

Storia

Una mamma doveva setacciare la farina. Mandò la sua bambina dalla nonna, perché le prestasse il
setaccio. La bambina preparò il panierino con la merenda: ciambelle e pan coll’olio; e si mise in
strada.
Arrivò al fiume Giordano.
– Fiume Giordano, mi fai passare?
– Si, se mi dài le tue ciambelle.
Il fiume Giordano era ghiotto di ciambelle che si divertiva a far girare nei suoi mulinelli. La
bambina buttò le ciambelle nel fiume, e il fiume abbassò le acque e la fece passare.
La bambina arrivò alla Porta Rastrello.
– Porta Rastrello, mi fai passare?
– Si, se mi dài il tuo pan coll’olio.
La Porta Rastrello era ghiotta di pan coll’olio perché aveva i cardini arrugginiti e il pan coll’olio
glieli ungeva.
La bambina diede il pan coll’olio alla porta e la porta si aperse e la lasciò passare.
Arrivò alla casa della nonna, ma l’uscio era chiuso.
– Nonna nonna, vienimi ad aprire.
– Sono a letto malata. Entra dalla finestra.
– Non ci arrivo.
– Entra dalla gattaiola.
– Non ci passo.
– Allora aspetta.
Calò una fune e la tirò su dalla finestra. La stanza era buia. A letto c’era l’Orca, non la nonna, perché
la nonna se l’era mangiata l’Orca tutta intera dalla testa ai piedi, tranne i denti che li aveva messi a
cuocere in un pentolino e le orecchie che le aveva messe a friggere in una padella.
– Nonna, la mamma vuole il setaccio.
– Ora è tardi. Te lo darò domani, vieni a letto.
– Nonna, ho fame, prima voglio cena.
– Mangia i fagioletti che cuociono nel pentolino.
Nel pentolino c’erano i denti. La bambina rimestò col cucchiaio e disse:
– Nonna. Sono troppo duri.
– Allora mangia le frittelle che sono nella padella.
Nella padella c’erano le orecchie. La bambina le toccò con la forchetta e disse:
– Nonna, non sono croccanti.
– Allora vieni a letto. Mangerai domani.
La bambina entrò in letto, vicino alla nonna. Le toccò una mano e disse:
– Perché hai le mani così pelose, nonna?
– Per i troppi anelli che portavo alle dita.
Le toccò il petto:
– Perché hai il petto così peloso, nonna?
– Per le troppe collane che portavo al collo.
Le toccò i fianchi: Perché hai i fianchi cosi pelosi, nonna?
– Perché porto il busto troppo stretto.
Le toccò la coda e pensò che, pelosa o non pelosa, la nonna di coda non ne aveva mai avuta.

Quella doveva essere l’Orca, non la nonna. Allora disse:
– Nonna, non posso addormentarmi, se prima non vado a fare un bisognino.
La nonna disse:
– Va’ a farlo nella stalla, ti calo per la botola e poi ti tiro su.
La legò con la fune, e la calò nella stalla. La bambina appena fu giù si slegò, e alla fune legò una
capra.
– Hai finito? disse la nonna.
– Aspetta un momentino. Finì di legare la capra. – Ecco, ho finito, tirami su.
L’Orca tira, tira, e la bambina si mette a gridare: – Orca pelosa! Orca pelosa! –
Apre la stalla e scappa via, l’Orca tira e viene su la capra. Salta dal letto e corre dietro alla bambina.
Alla Porta Rastrello, l’Orca gridò da lontano: – Porta Rastrello, non farla passare!
Ma la Porta Rastrello disse: – Si, che la faccio passare, perché m’ha dato il pan coll’olio.
Al fiume Giordano l’Orca gridò:
– Fiume Giordano, non farla passare
Ma il fiume Giordano disse: – Sì, che la faccio passare, perché m’ha dato le ciambelle.
Quando l’Orca volle passare, il fiume Giordano non abbassò le sue acque e l’Orca fu trascinata via.
Sulla riva la bambina le faceva gli sberleffi.

FOCUS LINGUISTICO
  • Sviluppo del lessico.
  • Verbi di movimento.
  • Pronomi personali.

ANALISI TESTO - POZZO

Analisi esterna

TITOLO: La finta nonna

STRUTTURA/SCHEMA NARRATIVO: lineare

  1. GLI EVENTI: ordine convenzionale – da un prima si passa a un dopo, a un evento che
    modifica la routine e a una soluzione
  2. I NESSI (temporali, causali, additivi, contrastivi) sono presenti.
  3. SCENEGGIATURA: fantastica.
  4. INCIPIT E FINALE:
    a. L’apertura non ricorre al classico “C’era una volta”, ma è resa attraverso
    l’enunciazione diretta del problema da risolvere …
    b. Il culmine della storia è il momento in cui la bambina si accorge che nel letto non
    c’è la nonna, ma l’Orca.
    c. Il finale è chiuso: il problema si risolve grazie agli aiutanti che la bambina ha curato
    nella prima parte del testo.
  5. ACCORGIMENTI PER INCURIOSIRE IL LETTORE: le descrizioni delle azioni dell’Orca.
  6. PRESENZA DI Ripetizioni di situazioni (Fiume – Porta) sia nella parte iniziale, sia nella
    parte finale.
  7. PRESENZA DI discorso diretto
  8. IMPATTO EMOTIVO: suscita empatia nei confronti della protagonista, curiosità e orrore nei
    confronti dell’Orca.
  9. STRUTTURE DEL PARLATO e FONETICHE facilmente memorizzabili
  10. ACCORGIMENTI USATI PER MANTENERE VIVA L’ATTENZIONE DEL LETTORE: eventi
    ripetuti con variazioni; furbizia della bambina
  11. RITMO: elevato
  12. LESSICO: concreto e legato a un contesto contadino; sono presenti parole non note ed
    espressioni fisse, connettivi spaziali e temporali, preposizioni eccettuative.
  13. GRAMMATICA DEL TESTO: uso di verbi all’indicativo; tempi verbali imperfetto, presente,
    passato remoto;
  14. COESIONE DEL TESTO: pronomi personali, connettivi.
  15. FUNZIONE DELLA LINGUA: emotiva
  16. REGISTRO: informale

ANALISI TESTI NARRATIVI - ANA TEBEROSKY

  • Che cosa c’è in un testo narrativo, tipo racconto, che si possa enumerare, che sia ripetibile?
    o I passaggi con cessione di una parte della merenda
    o Le scuse dell’Orca rispetto ai peli
  • L’argomento della storia presenta un ordine convenzionale degli eventi? Gli eventi sono connessi
    nella storia da un rapporto causa-effetto? La storia è ripetitiva, concatenata, circolare, lineare?
    o Ordine convenzionale, concatenata: ciò che avviene nella prima parte ha ripercussioni
    sull’ultima.
  • Qual è il punto iniziale e il culmine della storia?
    o L’incarico della mamma rispetto alla visita della bambina alla nonna.
    o La bambina che si accorge che nel letto c’è l’Orca e non la nonna.
  • Come si presentano e sono descritti i personaggi? La storia produce emozioni?
    o I personaggi sono presentati attraverso le azioni. Solo dell’Orca si dice che è pelosa e ha la
    coda.
  • Quali dispositivi di presentazione attirano l’attenzione dell’uditorio?
    o I dialoghi
  • Contiene discorso diretto, discorso indiretto?
    o Discorso diretto
  • Il testo include risorse multimodali di presentazione? Ci sono risorse tipografiche?
    o Sono da predisporre.
  • Qual è la relazione tra il testo e le illustrazioni: coincidono, si completano o si contrappongono?
  • Ha relazioni di intertestualità (allusione, imitazione) con altri testi?
    o Si tratta di una versione popolare italiana di Cappuccetto Rosso
  • Qual è la finzione?
    o Che ci siano conversazioni tra oggetti (fiume, porta) e persone.
  • Come si presenta il discorso narrativo dal punto di vista lessicale, grammaticale e discorsivo?
    o Ci sono alcune parole di uso non quotidiano (setacciare – setaccio (CO), paniere (AD),
    mulinelli (CO), rastrello (AD), ghiotto (CO), cardine (CO), arrugginito (AD), uscio (AD),
    ungere (AU), gattaiola (CO), fune (AD), rimestare (CO), croccanti (CO), busto (CO),
    bisognino (CO), calare (AU), botola (CO), sberleffi (CO).
    o Dal punto di vista grammaticale sono presenti molti pronomi (personali, relativi), aggettivi
    (qualificativi, possessivi), verbi narrativi e verbi di movimento.
    o Il dialogo serve a far progredire l’azione.
  • Inoltre, con quale aspetto della lingua si relaziona?
  • FUNZIONE EMOTIVA

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