LE BASI per iniziare

Scelta dei testi

Ci sono moltissimi testi adatti all’infanzia a disposizione di insegnanti e famiglie. Diventa fondamentale allora saper scegliere un testo e porsi queste domande:

  • La funzione della scuola è quella di istruire e di dare a tutti pari opportunità. Per questo è necessario conoscere in modo approfondito i bisogni della classe, per poter scegliere testi che lavorano sul significato, là dove fosse necessario, o sugli aspetti linguistici o formativi. Un testo può offrire diverse chiavi di lettura, che rispondono a bisogni diversi.
  • Sapere chi si ha di fronte è importante anche per tener conto del livello evolutivo del bambino, più che delle indicazioni editoriali e di un approccio “adulto“ ai temi.
  • Di un testo narrativo per l’infanzia non sono solo importanti il contenuto e lo svolgimento dell’idea: alcuni testi hanno caratteristiche linguistiche specifiche, che offrono all’insegnante l’opportunità di affrontarle e approfondirle con gli allievi (metafore, similitudini, espressioni fisse, particolari costrutti sintattici, dialogo…); è importante individuarle e metterle in rilievo.
  • A scuola il testo contribuisce a potenziare tutte le abilità linguistiche dell’alunno (ascolto, lettura, parlato, scrittura). Ogni abilità ha delle caratteristiche che devono essere conosciute dall’insegnante, sviluppate gradualmente in interconnessione e ritrovate consapevolmente nel testo.
  • L’abilità linguistica della ricezione (Ascolto e lettura) si basa sulla comprensione del testo, che avviene attraverso l’individuazione delle informazioni esplicite, la scoperta delle relazioni che le legano, l’esplicazione delle inferenze, la formulazione di ipotesi, il riconoscimento della struttura.
  • L’abilità linguistica della produzione (parlato e scrittura) è sviluppata attraverso la riesposizione e la riformulazione, che da flusso spontaneo devono diventare produzione consapevole e pianificata.
  • È Importante prevedere contesti reali per motivare i bambini alla riesposizione e alla riformulazione orale del testo (raccontare la storia ai genitori, a bambini che non la conoscono..), in modo che questa non sia limitata alla costruzione di risposte a domande precise, ma formi la capacità di pianificare e gestire un discorso.
  • Il linguaggio di un testo può presentarsi come totalmente accessibile ai bambini (e allora poco interessante dal punto di vista del potenziamento linguistico) o essere sfidante perché mette in gioco la mediazione dell’insegnante e l’apprendimento condiviso dei significati.
  • È necessario imparare ad analizzare il linguaggio per enucleare quelle parti di lessico che, sconosciute ai bambini, potrebbero inficiare la comprensione del testo.
  • La semplificazione del testo, o l’eliminazione delle parti più difficili, non è la strada giusta. È necessario mettere in atto strategie diverse per far acquisire il lessico necessario alla comprensione di quel testo. Successivamente si può procedere all’apprendimento di sinonimi per la riesposizione, orale o scritta.
  • Ogni testo ha una sua specificità e funzione, che condizionano la struttura, la lingua, le scelte di coesione. Esporre i bambini a più generi di testi permette di sollecitare confronti, di comprendere le funzioni della lingua, di avere più modelli a disposizione.
  • Le prime forme che coinvolgono i bambini più piccoli sono i testi narrativi (soprattutto fiabe), i testi poetici (filastrocche e canzoncine), i giochi linguistici.
  • In un testo narrativo le strutture più facili da comprendere e da memorizzare sono quelle che presentano ripetizioni, circolarità; aggiunta o eliminazione di personaggi secondo determinate regole, anche di seriazione; la possibilità di stabilire relazioni tra eventi, spazio e oggetti; inserti linguistici particolari, anche in rima. 

Analisi dei testi

Analizzare un testo serve all’Insegnante per evidenziarne le caratteristiche che meglio rispondono ai bisogni della classe.

Perché?

per progettare

  • L’analisi del testo serve per progettare il percorso adatto alla classe: avendo individuato i punti che possono essere di difficile comprensione (per il linguaggio, la sintassi, il contenuto) l’insegnante adotta metodologie, strumenti, strategie adeguate.

per approfondire

  • L’analisi del testo permette di entrare in modo più approfondito nel testo e di svilupparne eventualmente i contenuti o usarlo come modello di esposizione.
  • L’analisi del testo  permette di capire quali parti di testo possono essere utilizzate come stimolo per affrontare o approfondire diversi aspetti della lingua (morfologia, sintassi, lessico, forme di riscrittura, funzioni ..)

per confrontare

  • L’analisi del testo  offre la possibilità di pensare a domande di confronto tra testi per evidenziare somiglianze e differenze sia rispetto ai contenuti sia alle strutture linguistiche.

Come?

  • Una buona analisi del testo, funzionale al tipo di lavoro che si propone in aula, si può eseguire attraverso domande guida e griglie.  

Le scelte metodologiche

Il progetto che presentiamo ha per noi alcuni aspetti e richieste importanti:

  • la condivisione con gli alunni e i colleghi dell’obiettivo formativo
  • la conoscenza approfondita dei processi cognitivi attivati nei bambini
  • il rispetto della struttura dell’intervento
  • la continuità nel tempo
  • il monitoraggio in itinere e la verifica finale.

Il patto educativo

  • è molto importante spiegare agli alunni le finalità del lavoro che si sta per affrontare, la metodologia scelta e la scansione operativa;
  • sono altrettanto importanti le richieste di atteggiamenti diversi da quelli messi in opera di fronte alla lettura per piacere:
    • la lettura non continua del testo (per quello che riguarda gli aspetti specifici della comprensione e della comunicazione);
    • la posticipazione della visione delle immagini per facilitare lo sviluppo delle rappresentazioni mentali veicolate dalle sole parole.

Le routine

  • La scansione operativa, mantenuta costante delle azioni nell’arco di tempo dell’incontro (routine), permette agli alunni di costruire strategie, di attivare previsioni e di fare anticipazioni.
  • La routine è utile nella scansione delle azioni di apprendimento perché permette agli alunni di avere un controllo sull’ansia e diventa un modello di come stare in una situazione di apprendimento.
  • La routine aiuta l’insegnante a tenere il focus sulle attività da proporre per insegnare la comprensione di un testo in modo da non perdere i passaggi essenziali e monitorare in itinere ciò che sta facendo.

Fasi e simboli

  • È importante esplicitare la fase in cui ci si trova (esplorazione del lessico – lettura dell’insegnante – riformulazione da parte dell’adulto – costruzione di ipotesi – riformulazione da parte degli alunni) attraverso segni visibili (immagini, parole-chiave, gesti*) condivisi con i bambini.  In questo modo:
    • Si attiva l’attenzione di tutti, specie di chi si distrae durante la verbalizzazione delle consegne;
    • Induce un controllo sul comportamento;
    • Segnala l’arrivo di una cosa nuova e dà il tempo al bambino di prepararsi.

Il setting

  • Il setting (spazio e tempo) non è una scelta casuale, ma un aspetto da progettare tenendo conto dell’età dei bambini e degli strumenti a disposizione.
  • Per quanto riguarda lo spazio sono da garantire, per un apprendimento condiviso le possibilità:
    • che i bambini si possano guardare e possano interagire tra loro (spazio di comunicazione);
    • Che ci sia lo spazio per esplorare il testo anche attraverso la drammatizzazione e il movimento;
    • Che si possano lasciare tracce del percorso che siano utilizzabili durante momenti di intervallo tra le attività o come approfondimenti disciplinari (liste di parole, scritture spontanee…)
  • Per quanto riguarda il tempo è importante che queste proposte di lavoro siano:
    • Sistematiche e continuative;
    • Adattate ai bisogni del gruppo (in un dato contesto potrebbe essere necessario rimanere più tempo su uno stesso aspetto di comprensione).
  • Gli strumenti digitali possono rivelarsi utili sia per la presentazione del testo, per la lettura corale delle immagini, per lo sviluppo del lessico, per l’esplorazione e osservazione della lingua scritta. 

I modelli linguistici

  • È importante che l’insegnante sia consapevole che la comprensione del testo va insegnata e non supponga che si costruisca in modo automatico. È essenziale che l’adulto espliciti ad alta voce tutti i processi che compie per comprendere un testo, diventando così un modello da imitare (apprendistato cognitivo);
  • È altrettanto importante che l’adulto sia un modello linguistico di costruzione di frasi e comunicazione orale. Riformula il testo e accoglie ciò che dicono i bambini restituendolo in una forma linguistica corretta;
  • È necessario essere consapevoli che la comunicazione orale dell’insegnante è quella più vicina alla scrittura; deve fornire perciò ai bambini un modello di costruzione e di strutturazione del racconto riproducibile nella comunicazione di esperienze o di testi ascoltati.

Monitorare il processo e verificare

  • è importante raccogliere dati sulla situazione iniziale di ciascun bambino del gruppo: capire quali sono i bisogni linguistici specifici permette di progettare il percorso sapendo quali parti approfondire e modulare nel tempo (lessico, costruzione della frase, comprensione, capacità di fare ipotesi… ).
  • Monitorare il processo in itinere attraverso osservazioni sistematizzate e raccolte di feedback è fondamentale per garantire il successo a tutti i bambini: non è importante arrivare alla fine del percorso in pochi, ma arrivarci tutti anche con tempi diversi da quelli programmati.
  • La comunicazione finale della storia è una verifica individuale per raccogliere dati su ciò che è cambiato: quantità di lessico incrementato, struttura della frase, uso di connettivi per esplicitare le relazioni, coerenza e coesione nella comunicazione (dati per la valutazione oggettiva).
  • La comunicazione finale è una prova di abilità che il bambino sostiene di fronte ai suoi genitori o ai suoi compagni, in un contesto autentico e motivante (dati di valutazione intersoggettiva).
  • Fondamentale è anche la riflessione che i bambini fanno sul percorso e sull’efficacia della loro comunicazione (dati di valutazione soggettiva).
    • Osservazione in itinere: in ingresso, intermedia, finale 
      • raccolta dati iniziale 
      • raccolta dati in itinere
      • raccolta dati finale
    • autovalutazione 
      • domande aperte 
      • diario di bordo
      • feedback dei bambini (attraverso interviste, discussioni, schede con figure o scritte)

La lettura

  • Il progetto “Storie per…” ha come caratteristica fondante la lettura ad alta voce da parte dell’adulto, che libera i bambini dalla fatica della decodifica e permette loro di concentrarsi sulla comprensione del testo e sull’obiettivo della comunicazione orale.
  • Nei percorsi presentati la lettura del testo suddiviso in unità narrative (eventi che si aprono e si chiudono) costituisce un aspetto fondamentale per la costruzione della comprensione attraverso:
    • l’attenzione focalizzata sui processi specifici di costruzione delle inferenze
    • la raccolta delle informazioni
    • l’esplicitazione del lessico
    • la costruzione di ipotesi e di anticipazioni.
  • La lettura continua può essere invece utile quando si richiede una comprensione globale del contenuto ai fini di focalizzare l’attenzione sulle situazioni problema e sui modi di risoluzione individuati dai personaggi.

Indice

STORIE PER

CON LE PAROLE

Il metodo

Obbiettivi e destinatari

Contributi teorici

Il metodo applicato

Le storie

Percorsi e storie

STORIE PER

CON LE PAROLE

Il metodo

Obbiettivi e destinatari

Contributi teorici

Il metodo applicato

Le storie

Percorsi e storie